Anno nuovo? Capodanno?

Anno nuovo? Capodanno?

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Solitamente ogni anno nuovo si fanno dei buoni propositi, ma perché?

In questo post mi pongo molte domande che volutamente le lascio in sospeso perché ovviamente sono domande.

La mia riflessione di oggi parte da alcune immagini che ho visto nelle varie feste in piazza di questo 1° gennaio. Piazze piene di gente, musica e divertimento fino al momento del conto alla rovescia, poi bottiglie , botti e baci e tutti a casa.

Perché il 1 gennaio deve essere un giorno speciale, e il 23 gennaio no? perché legarsi ad un giorno definito dal calendario per fare qualcosa di speciale, e perché bisogna bramare l’arrivo del nuovo anno se poi si ripete “cavolo un altro anno è già passato”.

“Perché ogni giorno sia un giorno speciale bisogna viverlo come se fosse tale”

Creiamoci noi stessi dei giorni speciali, giorno qualsiasi, tutti i giorni, anche quelli che noi riteniamo noiosi o ripetitivi possiamo trasformarli in qualcosa di più elettrizzante, festeggiamo ogni giorno.

Trasformiamo ogni giorno in un girono di festa!

Andare a fare una passeggiata, portare i bambini a scuola, incontrare persone, salutare che si incrocia ogni giorno, condividere un sorriso.

Anche questo mi ha fatto riflettere…

Seduto ad un tavolino di un bar, un persona entra e saluta. Nessuno ha risposto. Tutte le persone sedute hanno continuato a fare ciò che stava facendo, chi chiacchierava, chi leggeva il giornale, chi guardava il telefonino, nessuna risposta.

Ma un saluto non costa niente! e fa trasformare una giornata grigia in una giornata con qualche sfumatura di colore. Entrare in ufficio imbronciati e con la testa basta non aiuta. Prova con un Buongiorno! Qualcuno vi risponderà e probabilmente accennerà un sorriso di contentezza per aver augurato una buona giornata al vostro arrivo. 

Mentre scrivo queste poche righe mi è appena venuto alla mente anche un libro che mia moglie ha acquistato per i nostri figli.

UNA GIORNATA NO, di Charlotte Zolotow e Gebeviève Godbout

Libro: Una giornata no

Il principio è come augurare Buon Anno, solo che lo fai una volta ogni 365 giorni, ma allora perché non augurare un Buongiorno per 365 giorni? E quindi creare un momento di gioia tutti i giorni?

Sono domande che mi pongo guardando fuori dalla finestra, pensando, sognando un sorriso e una sensazione di gioia che mi crea pace nel cuore

In questi momenti mi viene in mente una canzone “Viva la gente” che vi riposto qui sotto e che cantavamo spesso con gli scout. Se ci si sofferma a guardare le persone attorno a noi le vediamo probabilmente tutti i giorni ma non le salutiamo mai. Perché? Perché non augurargli una buona giornata?

Sognare mi porta a vedere cose belle, felicità, amore. Se aspettiamo che gli altri facciano qualcosa allora possiamo tanto aspettare. Iniziamo noi! Nel nostro piccolo e vediamo come è se ogni giorno diventa una festa!

Ho visto stamattina mentre andavo a lavorar
il lattaio, il postino e la guardia comunal.
Per la prima volta vedo gente intorno a me.
Ieri non ci badavo non so proprio perché.

Viva la gente la trovi ovunque vai
viva la gente simpatica più che mai!
Se più gente guardasse alla gente con favor
avremo meno gente difficile
e più gente di cuor
avremo meno gente difficile
e più gente di cuor.

Dal nord e dal sud li vedevo arrivar
come grandi fiumi che discendon verso il mar.
Quasi una gran festa fatta apposta per un re.
Vale più delle cose la gente intorno a me.

Viva la gente la trovi ovunque vai
viva la gente simpatica più che mai!
Se più gente guardasse alla gente con favor
avremo meno gente difficile
e più gente di cuor
avremo meno gente difficile
e più gente di cuor.

Dentro tutti quanti c’è del bene c’è del mal,
ma in fondo ad ogni cuore è nascosto un capital.

Ed ora un sol pensiero mi assilla notte e dì:
renderli sempre più grandi, che Dio vuole così.

Viva la gente la trovi ovunque vai
viva la gente simpatica più che mai !
Se più gente guardasse alla gente con favor
avremo meno gente difficile
e più gente di cuor
avremo meno gente difficile
e più gente di cuor.

Di Dario Baldan Brembo

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